Il Congelamento Embrionario
Il Congelamento degli Embrioni – Nell’ultimo decennio il congelamento embrionario ha permesso la conservazione degli embrioni prodotti in soprannumero nei cicli di fecondazione in vitro, offrendo così la possibilità di aumentare le probabilità di ottenere una gravidanza per ciclo di trattamento.
Questa tecnica permette, inoltre, di ridurre il numero di embrioni da trasferire, minimizzando in questo modo il rischio di gravidanze plurime.
Con la tecnica chiamata vitrificazione è ormai possibile congelare sia embrioni sia blastocisti con ottimi tassi di sopravvivenza (circa il 92% nel caso degli embrioni e il 95% nel caso delle blastocisti) e con tassi di impianto paragonabili a quelli ottenuti nel ciclo fresco.
Gli embrioni soprannumerari vengono congelati in azoto liquido e mantenuti fino a quando la coppia non deciderà di sottoporsi al loro trasferimento.
Lo scongelamento embrionario viene effettuato nel nostro laboratorio il giorno precedente o il giorno stesso del trasferimento.
Viene valutata non solo la sopravvivenza dell’embrione (cioè l’integrità delle cellule o blastomeri che costituiscono l’embrione), ma anche la capacità dell’embrione di riprendere la sua crescita.
Raramente alcune cellule che costituiscono l’embrione possono rimanere danneggiate durante il processo di congelamento e scongelamento. Queste cellule necrotiche interferiscono negativamente sulla crescita dell’embrione.
È stata messa a punto nel nostro laboratorio (Rienzi et al., Fertil. Steril, 2002) la “pulizia” dell’embrione scongelato, cioè la rimozione di tali cellule morte.